Sono le 20:15 di mercoledì 27 agosto. L'Atalanta sabato alle 18.30 sarà di scena allo stadio Tardini di Parma, ma al momento i tifosi nerazzurri non sanno ancora quando aprirà la prevendita dei biglietti. Nelle scorse ore l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, dopo giorni di silenzio, ha dato il suo responso definitivo, ponendo come unica limitazione il divieto d'acquisto in settori diversi da quello ospiti per i residenti in provincia di Bergamo. A ruota arriveranno i pareri della Polizia di Stato e le indicazioni del Parma per l'acquisto dei tagliandi. Trasferta libera, quindi, ma la stessa amarezza di un divieto.

Non si può, infatti, far finta di niente. Pretendere sia normale che a tre giorni da una partita di Serie A ancora non sia possibile organizzare una trasferta. E chi ha organizzato un pullman? E chi deve organizzarsi con il lavoro? Niente, attesa e null'altro. Rispetto per i tifosi, come al solito, zero. In una partita che l'Osservatorio individua come "caratterizzata da profili di rischio", ma che, storicamente, non ha mai fatto registrare problemi di ordine pubblico. Non che sia una sorpresa, in questi anni fatti di tessere e divieti, ma ogni volta sembra si aggiunga un mattoncino. Un mix tra repressione e disinteresse. E siamo solo alla prima trasferta dell'anno... 

E quindi? Quindi a Parma non si dovrebbe andare. Bisognerebbe stare a casa che, tanto, dei tifosi non sembra interessare a nessuno. Poi, come al solito, prevarrà l'amore per l'Atalanta. La voglia di stare insieme, divertirsi e godersi tutto ciò che la Dea è, oltre al pallone. Ma a tirare troppo la corda il rischio, si sa, è che prima o poi si spezzi

Sezione: Editoriale / Data: Mer 27 agosto 2025 alle 20:15
Autore: Gianluca Pirovano
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