L’Atalanta di Ivan Juric ha aperto il campionato con sei risultati utili consecutivi e appena cinque gol subiti in sei giornate: numeri che raccontano solidità e continuità in un contesto ancora in assestamento. È da qui che parte la lettura di Stefano Colantuono, intervenuto a TMW Radio, chiamato a misurare il lavoro del nuovo allenatore alla luce dell’eredità lasciata da Gian Piero Gasperini. “Dare un giudizio su Juric dopo nove anni di Gasperini è complicato. Chiunque fosse arrivato avrebbe trovato delle difficoltà”. Colantuono mette subito a fuoco il contesto: dopo un ciclo così lungo, è chiaro che cambiare guida tecnica significa ridefinire riferimenti e linguaggi, dentro e fuori dal campo.

Ma alla fine Juric è in linea con i risultati che doveva fare. Ha fatto una partenza anche migliore rispetto al passato”. Qui l’ex tecnico nerazzurro sposta l’attenzione sui fatti: la marcia senza sconfitte e la tenuta difensiva sono elementi che certificano un avvio coerente con le aspettative, anzi superiore sul piano della continuità. “Poi è normale, ripeto, nove anni di Gasp sono ingombranti. Ci vorrà un po’ di tempo, sei partite non bastano”.

Juric deve ancora entrare nel contesto Atalanta in modo più importante. Ma ci arriverà. È un allievo di Gasp, ha lavorato con lui. Sa come si fa”. Colantuono lega continuità e discontinuità: conoscenza dell’ambiente e dei principi di base da un lato; dall’altro, l’esigenza di imprimere la propria impronta tecnica e gestionale. “Ci sono dei concetti diversi, ci vuole un po’ di tempo”. La chiosa rimette tutto nella cornice temporale: i segnali sono positivi, i numeri lo confermano, il percorso resta aperto e va letto nella durata della stagione, non nell’istante.

Sezione: News / Data: Mer 08 ottobre 2025 alle 19:43
Autore: Redazione
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