Se Gianluca Scamacca, sotto la guida tecnica targata Raffaele Palladino, sta vivendo uno dei momenti migliori della sua carriera, lo stesso non si può dire per Nicola Zalewski. Per l’esterno polacco il presente all’Atalanta è infatti decisamente più complicato: poco spazio, minutaggio ridotto e gerarchie che, almeno per ora, lo tengono ai margini.

Arrivato in estate dall’Inter per 17 milioni di euro, Zalewski era sbarcato a Bergamo con aspettative importanti. Nella gestione Ivan Juric aveva trovato continuità e fiducia, riuscendo a ritagliarsi un ruolo stabile nonostante qualche problema fisico. Il cambio in panchina, però, ha inevitabilmente inciso. Con Palladino, il classe 2002 non è infatti mai partito titolare in campionato, collezionando quasi esclusivamente ingressi a gara in corso, col contagocce, spesso senza andare oltre i 20-30 minuti.

L’unica vera occasione dal primo minuto è arrivata in Coppa Italia contro il Genoa, partita in cui Zalewski ha risposto presente servendo anche un assist. Per il resto, spazio limitato e scelte chiare: sulla corsia sinistra Palladino preferisce puntare su Zappacosta e Bernasconi. Emblematica, in questo senso, la panchina per tutti i 90 minuti nella sfida di Champions League contro il Chelsea.

Una situazione che fa riflettere, soprattutto considerando le qualità del polacco: velocità, uno contro uno, capacità di saltare l’uomo. Caratteristiche che si sposano perfettamente con le idee del nuovo allenatore, ma che al momento non bastano. Evidente come il salto definitivo passi anche da una maggiore solidità in fase difensiva. Il tempo per invertire la rotta comunque c’è e, con Raoul Bellanova fuori per circa un mese per infortunio, sulle corsie possono aprirsi spazi che Zalewski è chiamato a sfruttare.

Sezione: Primo piano / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 22:45
Autore: Redazione
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