Yunus Musah continua a vivere ai margini dell’Atalanta. Arrivato in estate dal Milan con la formula del prestito oneroso (4 milioni di euro) e un diritto di riscatto fissato a 25 milioni per giugno, il centrocampista americano non è mai riuscito a ritagliarsi spazio in questa prima parte di stagione. Un problema che riguarda sia la Dea, chiamata a valutarne l’investimento, sia il giocatore, che guarda già all’appuntamento dei Mondiali 2026 negli Stati Uniti, Messico e Canada, sia il Diavolo, che rischia di svalutare così il suo cartellino.
I numeri in nerazzurro non parlano chiaro, ma chiarissimo: 6 presenze in campionato per un totale di 145 minuti, di cui però 90 con il Milan a Lecce; 148 minuti in Champions League con un assist; 24 minuti in Coppa Italia, anche questi però con i rossoneri. Tolto ciò che ha giocato con Allegri, Musah ha messo insieme appena 200 minuti con l’Atalanta. In maglia nerazzurra è partito titolare una sola volta, contro il Psg in Champions. In Serie A, l’ultima apparizione risale all’1-1 proprio con il Milan.
La concorrenza interna - distribuita in più ruoli, considerando la sua duttilità, e composta da profili come De Roon, Ederson, Pasalic, De Ketelaere, Zappacosta, Zalewski, Sulemana, Lookman e Samardzic - spiega buona parte delle sue difficoltà a trovare spazio. Ma per Musah il tema non è solo tecnico: è infatti anche legato alla necessità di ritrovare continuità in vista dei Mondiali 2026. Il ct degli Stati Uniti, Mauricio Pochettino, non lo convoca da marzo e, fra amichevoli e Gold Cup, non lo ha più inserito nel gruppo. Senza minuti, rientrare nelle rotazioni della Nazionale diventa complicato, ed è per questo che il suo impiego a Bergamo pesa più di una semplice questione di formazione.
Quindi, cosa può succedere a gennaio? Prima di tutto va chiarito un punto chiave. Musah non può interrompere il prestito e andare a giocare in un’altra squadra italiana, perché ha già disputato gare ufficiali con due club nella stessa stagione - Milan e Atalanta - e le norme Fifa, recepite dall’articolo 95 delle Noif, permettono di scendere in campo solo con due squadre nello stesso anno sportivo.
In teoria potrebbe essere tesserato da un terzo club di Serie A, ma non sarebbe utilizzabile in partite ufficiali. Questo chiude automaticamente la porta a ipotesi come il Napoli e rende inutile anche un eventuale rientro immediato a Milanello, dove lo spazio per lui sarebbe comunque ridottissimo. Per ora, Musah, quindi, resta a Bergamo. Ma per il suo futuro, molto passerà dai minuti - pochi, finora - che riuscirà a conquistare da qui a febbraio con la maglia della Dea.
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