Risultato finale: Atalanta-Inter 0-1

Carnesecchi 6.5: un paio di interventi nel primo tempo in cui non sembra lui poi nella ripresa torna quello di sempre salvando in maniera provvidenziale sulla conclusione di Luis Enrique.

Djimsiti 4: perde il duello con Thuram facendosi sorprendere spesso dai movimenti in profondità del francese e, nel momento migliore della Dea, commette un’ingenuità inspiegabile che costa la sconfitta.

Hien 6: qualche sbavatura ma nel complesso la sufficienza è più che meritata.

Kolasinac 6.5: è lui il più solido riferimento difensivo della Dea. Solido e senza alcun timore reverenziale (dal 75’ Samardzic 4.5: si divora un gol fatto su un invito al bacio di De Ketelaere spedendo fuori a tu per tu con Sommer).

Zappacosta 5.5: in avvio si perde Akanji che per poco non sblocca il parziale. In generale non brilla come del resto tutta la catena di destra della Dea (dal 46' Musah 6: la sua corsa a tutta fascia non produce grandi cambiamenti ma per lo meno restituisce equilibrio alla squadra facendole guadagnare metri di campo).

De Roon 6: se nel primo tempo è in balia del centrocampo avversario, nella ripresa torna ad impostare e difendere come sa fare.

Ederson 6: vedi sopra anche se l’Ederson dei tempi migliori in questa stagione non si è ancora visto.

Zalewski 6: è il più ispirato della prima frazione quando la Dea soffre per lunghi tratti. Nella ripresa, però, cala alla distanza finendo presto la benzina (dal 65' Bernasconi 6: meno pericoloso di Zalewski ma la sua freschezza gli consente di coprire la fascia con efficacia).

Pasalic 5.5: è il giocatore dell’Atalanta che ha percorso più chilometri nel primo tempo ma senza mai entrare nel vivo del gioco. Lo si vede poco in entrambe le fasi (dal 58' Sulemana 5: una proiezione offensiva e nulla più. Ci si aspettava molto di più dal suo ingresso).

De Ketelaere 6.5: si scrolla di dosso la timidezza dei primi minuti uscendo alla distanza. Il cioccolatino servito a Samardzic meritava ben altra fortuna.

Scamacca 6: lo si vede in modo intermittente perché di palloni giocabili ne vede gran pochi. Quando chiamato in causa, però, lotta, protegge palla spalle alla porta e fa salire intelligentemente la squadra. Se quel cross di Zalewski fosse stato di qualche centimetro più basso… 

Raffaele Palladino 6: mette in campo la formazione migliore e, dopo la sofferenza dei primi 45’, si gioca tutte le carte possibili per evitare una nuova sconfitta. Purtroppo senza riuscirci.

Sezione: Pagelle / Data: Dom 28 dicembre 2025 alle 23:06
Autore: Tommaso Revera
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