Quando tutto è frenesia, la calma è la cura. E di calma Luca Percassi ne ha sempre avuta da vendere, anche di fronte alle bizze del mercato e alla sua naturale imprevedibilità. L'impressione, infatti, è che i piani dell'Atalanta fossero diversi da quelli che si stanno delineando in queste settimane e proprio l'amministratore delegato nerazzurro non ha fatto nulla per nasconderlo: "In tutti i nostri ragionamenti Lookman era il giocatore che sarebbe dovuto partire, seguendo la nostra filosofia di una cessione all'anno. Il mercato porta cose inaspettate, come quello che è successo con Retegui", ha detto in occasione della presentazione alla stampa di Honest Ahanor

Parole che sembrano rendere il quadro più chiaro. La Dea si era mossa per tempo, acquistando Kamaldeen Sulemana già a inizio luglio, proprio nell'ottica dell'addio di Lookman. Gli arabi hanno scombinato i piani, portando via Retegui. Una mossa destabilizzante, ma che è stata gestita con il solito aplomb. Nessuna mossa azzardata, nessuna frenesia. E la sensazione che Lookman, che senza l'addio di Retegui sarebbe partito subito, lascerà Bergamo soltanto dopo l'acquisto di un nuovo attaccante (con la Dea che aveva già rifiutato l'offerta dell'Inter, come anticipatovi nei giorni scorsi, ma che oggi ha messo il "no" per iscritto"). 

Certo, la calma, che è una virtù, deve fare però i conti anche con la realtà. Una realtà che dice che mancano 23 giorni alla prima giornata di campionato e serve quindi non dilungarsi troppo e intervenire in quei reparti che ancora oggi risultano scoperti (pur con la, parziale, giustificazione di un mercato fino ad ora molto ingessato). E che la piazza, legittimamente, si aspetta qualche colpo in entrata, per una squadra che si appresta a perdere 48 gol, quelli di Lookman e Retegui nell'ultima stagione, dopo aver perso il suo condottiero. Per costruire serve calma, lo abbiamo imparato. Per sognare, qualcosa in più. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 01 agosto 2025 alle 19:01
Autore: Gianluca Pirovano
vedi letture
Print