Conferenza stampa di presentazione per Honest Ahanor oggi, mercoledì 30 luglio, al Centro Bortolotti di Zingonia. Il difensore classe 2008 è arrivato all’Atalanta dal Genoa a titolo definitivo. Un investimento importante per la Dea, che ha messo sul tavolo 20 milioni di euro tra parte fissa e bonus.

Sul ruolo - "Ho sempre fatto il centrale, poi adattato come esterno. Con mister Juric sto imparando a essere molto focalizzato sui vari reparti difensivi. Mi sta dando una mano su come migliorare per essere un grande difensore. Io sono qui per dare una mano, sono a disposizione del mister. Ho scelto di venire qui per il progetto, che credo sia adatto per me. Il resto è relativo". 

Il sogno Champions - "Fare la Champions League è un sogno. La mia testa, però, è sul dare la mano ai miei compagni in campionato. Poi esordire sarebbe per me qualcosa di bello, ancor di più con un club importante come l'Atalanta, vista anche la fiducia che mi hanno dato". 

Sulla scelta di Bergamo - "Sapere che mi cercavano in tanti mi ha fatto piacere, ma quando ho sentito il nome Atalanta non ho avuto dubbi. Un progetto importante per i giovani". 

Sulle sensazioni - "Non ho paura, sono in un ambiente fantastico, con persone e compagni perbene. Dovesse succedere, avrei sempre un appoggio. Giocare con i campioni più spaventare mi dà entusiasmo. È un'opportunità che voglio sfruttare. I primi giorni sono stati favolosi. Compagni top, mi sto trovando bene. Per i miei genitori, lasciare un figlio è difficile, ma ha capito l'opportunità". 

Sulla sua storia - "Sono nato ad Aversa, vicino a Caserta, a un anno sono andato a Genova. Stavo in questa abbazia con un campetto a sette. Una persona ha deciso di aprire una scuola calcio in questo campo. Io sentendo le voci dei bambini che giocavano ho chiesto di poter giocare. Tre anni lì, poi il Genoa, dove è iniziata tutta la mia scalata". 

Sull'essere il 2008 più caro al mondo - "Uno stimolo. Dimostra la fiducia che mi è stata data. A un ragazzo di 17 anni deve importare poco, deve fare il suo, andare al campo e giocare". 

Sul primo ritiro in prima squadra - "Si nota particolarmente la differenza tra il lavoro in prima squadra e il settore giovanile. Per me è la prima volta in ritiro con una prima squadra e il lavoro è duro". 

Sui suoi pregi - "Cos'ho di speciale? Sono spensierato, tranquillo, nonostante tutte queste cose che stanno succedendo. Sono circondato da persone che mi vogliono bene, mi fanno stare tranquillo e pensare solo alla scuola, alla famiglia e ad allenarmi". 

Sezione: Primo piano / Data: Mer 30 luglio 2025 alle 13:53
Autore: Gianluca Pirovano
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