La carriera calcistica di Fausto Rossini è legata indelebilmente all'Atalanta. Cresciuto nel settore giovanile della Dea, in nerazzurro ha giocato più di cento gare, prima di indossare altre maglie prestigiose, come quelle di Bologna, Udinese e Sampdoria. In un'intervista esclusiva a Derbyderbyderby l'attaccante classe 1978 ha ripercorso i suoi anni a Bergamo, a partire dalla storica doppietta di San Siro contro il Milan, ma ha anche detto la sua sul momento attuale dell'Atalanta. 

SUGLI ANNI A BERGAMO - "Io sono arrivato a Bergamo in prima superiore. Ho fatto prima un anno di transizione al Margine Coperta, succursale dell'Atalanta, e poi tutte le giovanili dei nerazzurri fino alla Serie A. Non posso non esserne grato. Il ricordo più bello è ovviamente la doppietta a San Siro contro il Milan il giorno del mio compleanno. Il rammarico, che però non dipese da me, è dell'ultimo anno. Dopo la retrocessione io sarei rimasto senza problemi con la squadra. Lo richiesi anche più di una volta. Ma l'allenatore che arrivò non volle tenermi. Sarei rimasto a Bergamo altri 10 anni".

SULL'ATALANTA DI PALLADINO - "Il miglioramento con Palladino è evidente. In Champions League è difficile andare tanto avanti con le squadre che ci sono. Secondo me con Gasperini poteva anche sognarla, ma con Palladino no. In campionato può invece ambire senza dubbio alla zona europea".

SU SCAMACCA - "Secondo me è un grandissimo giocatore. La svolta si vede soprattutto nell'atteggiamento in campo. Rientrato dall'infortunio era evidente che fosse un po' intimorito di potersi far male di nuovo. Poi ha iniziato a fare sempre più minuti e l'essere tornato a segnare lo ha aiutato ancora di più mentalmente. Il merito di Palladino è avergli dato fiducia. Magari non è ancora pronto fisicamente al 100%, ma mentalmente è al 110".

A questo link l'intervista completa.

Sezione: News / Data: Ven 19 dicembre 2025 alle 10:15
Autore: Redazione
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