Massimo Donati, ex centrocampista dell’Atalanta, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio per raccontare alcuni momenti della sua carriera e riflettere sul calcio di oggi: “Ci sono state cose belle ma anche diverse difficoltà, ma ci sta in una carriera. L’importante è superare certi momenti, insistere, non mollare mai - ha dichiarato. Alla fine ho avuto una carriera buona, non ottima. Forse avrei potuto fare qualcosa in più. Ma non mi piace guardarmi indietro e avere rimpianti”.

Originario della campagna friulana, Donati ha ricordato i primi passi nel mondo del calcio: “Ho avuto la fortuna da ragazzo di non avere grandi cose se non il pallone. Sono cresciuto in campagna vicino Udine e il pallone è diventato subito la mia passione. Ero ancora alle elementari, venne una tv a intervistare i bambini nella mia scuola. E io dissi che mi piaceva il mio paese ma volevo andarmene per giocare a calcio. Ho avuto sempre la determinazione per arrivare e diventare un calciatore. E ho avuto la fortuna di incontrare una società che crede molto nei giovani come l’Atalanta, che mi ha fatto crescere, in primis come persona”.

L’approdo tra i professionisti fu rapido: “Arrivai in breve in prima squadra, e feci l’esordio in Serie B per poi approdare in Serie A. Sono stato bravo io ma sono capitato al posto giusto nel momento giusto. Sempre però accompagnato da una fame che non hanno in molti”. Un atteggiamento che oggi, da allenatore, fatica a riscontrare nei ragazzi: “Io oggi che sono allenatore sono mosso sempre da questa fame. Oggi questi ragazzi crescono in maniera diversa, ma gli manca quella necessità che invece noi avevamo”.

Sezione: News / Data: Ven 09 maggio 2025 alle 21:56
Autore: Redazione
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