L’Atalanta di Ivan Juric è arrivata a un bivio. Dopo dieci giornate di Serie A, la Dea ha raccolto appena 13 punti, vincendo soltanto due volte - contro Lecce e Torino - e restando a secco di successi ormai da più di un mese. L’ultimo sorriso risale infatti al 21 settembre, nella vittoria contro i granata. Da allora, il cammino si è fatto tortuoso: cinque pareggi consecutivi e la sconfitta, cocente, contro l’Udinese.

Ora, prima della sosta, la stagione passa da due partite fondamentali, clou. La prima, mercoledì al Velodrome, contro il Marsiglia di Roberto De Zerbi, reduce dal successo in campionato contro l’Auxerre e secondo in Ligue 1. Poi, domenica, l’uscita casalinga alla New Balance Arena contro il Sassuolo di Fabio Grosso. Due gare che diranno molto - se non tutto - sul futuro del tecnico croato.

Dopo il passo falso in Friuli, come anticipato dalla Gazzettain società è tempo di valutazioni. Juric è sotto osservazione: a Zingonia c’è molta delusione per l’atteggiamento del gruppo e per la gestione del tecnico - ricordiamo scelto dal ds Tony D’Amico. La fiducia, per ora, resta, ma è inevitabilmente legata ai prossimi risultati (e prestazioni). Una mancata reazione, tra coppa e campionato, potrebbe segnare la fine dell’avventura del tecnico croato a Bergamo.

Nel caso in cui si arrivasse alla svolta, i nomi sul taccuino sono gli stessi circolati in estate per il post-Gasp: Raffaele Palladino e Thiago Motta restano in cima alla lista, con la suggestione Roberto Mancini sullo sfondo.

In tal caso, il cambio in panchina potrebbe essere agevolato dalla sosta riservata alle nazionali di novembre, con il nuovo allenatore che avrebbe giorni preziosi in più per iniziare ad imporre i propri dettami, calcolando ovviamente l'assenza di diversi giocatori impegnati con le rappresentative del proprio Paese.

Sezione: Primo piano / Data: Dom 02 novembre 2025 alle 11:42
Autore: Christian Sgura
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