Risultato finale: Atalanta-Bruges 2-1
Carnesecchi 6: non è chiamato troppo in causa, ma quando deve intervenire, soprattutto nelle uscite, si fa sentire. Sul gol della formazione belga ci può fare poco.
Kossounou 5: il gol avversario nasce dalla sua corsia e anche quando deve impostare non convince: sbaglia troppo, spesso in modo elementare. Conferma le difficoltà già viste di recente, ripartendo dallo stesso errore che nell'ultima gara di campionato aveva spianato la strada al pareggio della Juventus. Esce per un problema muscolare (dal 53' Musah 6: una montagna russa. Appena entrato si fa ammonire. Nell'azione che porta al rigore per l'Atalanta è fin troppo egoista e finisce per sbattere contro il portiere. Poi rischia la sciagura regalando una palla che costa quasi l'1-2. Infine si rifà e serve la spizzata vincente per il gol di Pasalic).
Djimsiti 6: l'età sulla carta d'identità avanza, ma resta una certezza della retroguardia nerazzurra. Contiene bene Tresoldi, a cui concede pochissimo.
Ahanor 6: mostra coraggio, spesso si sgancia per creare superiorità in avanti. Commette qualche imprecisione, meno di Kossounou, ma nel complesso se la cava. È un prospetto in crescita: con il tempo potrà maturare ancora di più.
Bellanova 5: da quando avverte una fitta all'inguine a metà primo tempo va in difficoltà, ma decide di restare in campo fino al termine della frazione. Da lì in avanti il Bruges capisce la situazione e inizia a martellare dalla sua parte. Sul gol del vantaggio belga è lontanissimo dall'area, in netto ritardo: ha sicuramente delle responsabilità nell'indirizzare la partita (dal 46' Zappacosta 6.5: entra con solidità e carattere: attento dietro, propositivo davanti. Il solito Davide).
De Roon 5: serata negativa per il capitano. Avvia l'azione dell'1-0 del Bruges perdendo un pallone sanguinoso a favore di Forbs e da lì fatica a ritrovarsi. Spesso fuori posizione, non riesce mai a incidere.
Ederson 5.5: non è ancora al meglio fisicamente e si nota. Spesso deve abbassarsi per coprire le lacune lasciate da Bellanova, ma in fase offensiva poco o nulla: ha una grande chance dal limite, ma calcia male e manda fuori. Positivo per la Dea il rientro dopo un infortunio tutt'altro che leggero, meno la prestazione in sé. Juric lo richiama al 60' (dal 60' Samardzic 7: si presenta dal dischetto e trasforma un rigore pesantissimo per l'1-1. Dimostra personalità e concentrazione, con la testa c'è. Con i piedi può ancora dare molto: il potenziale, enorme, è noto a tutti).
Bernasconi 6.5: intraprendente, una locomotiva che non smette mai di correre. Juric lo considera un punto fermo in ottica Europa e si capisce il motivo: prestazione di spessore per un giocatore in netta crescita, da seguire con attenzione.
Pasalic 7.5: segna sempre lui, in un modo o nell'altro. Prima si procura il rigore dell'1-1, poi colpisce sulla spizzata di Musah e batte Jackers per completare la rimonta. Intramontabile colonna nerazzurra.
Lookman 6: prima in casa dopo le vicende di mercato che lo avevano portato ad essere messo temporaneamente fuori rosa. Non si lascia condizionare da qualche fischio dagli spalti e, come sempre da quando è a Bergamo, prova a trascinare i suoi (dal 60' Kamaldeen 7: entra e spacca la partita. Imprendibile, punta, dribbla, calcia e crea pericoli continui. Non fa rimpiangere l'uscita di Lookman).
Krstovic 5: lontano dalla sua miglior versione a Bergamo. Fatica a reggere l'urto con la difesa e non riesce mai a incidere. Troppi errori, prestazione negativa: avrà tempo per rifarsi (dall'88' Brescianini SV).
Ivan Juric 7: come spesso accade, la sua Dea si accende nella ripresa. Porta a casa una vittoria sporca grazie a cambi coraggiosi. Arrivano così i primi punti in Champions League per un'Atalanta che vuole ancora lasciare il segno anche in Europa, non solo in campionato.
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