Tra i protagonisti della cavalcata che ha portato l'Atalanta alla vittoria dell'Europa League nella storica notte di Dublino del 22 maggio 2024 c'è anche Hans Hateboer, che oggi non indossa più la maglia nerazzurra, ma che a Bergamo ha scritto pagine importanti della sua carriera. L'esterno olandese ha rilasciato una lunga intervista a Bergamonews. Ecco alcuni dei passaggi più interessanti.

Sull'immagine più bella di quella notte - "Sono tante, davvero. Quando eravamo tutti insieme sul podio, il momento in cui abbiamo alzato la coppa al cielo. Ma anche i momenti immediatamente successivi, quando sono stato sul campo insieme alla mia famiglia, fratelli, genitori. Erano tutti lì, insieme a me: questo ha reso il momento ancora più bello. Ma ci metto anche il bus scoperto con i miei compagni: ci abbiamo messo 5 ore per arrivare da Città Alta allo stadio! Quel giorno è stato uno dei più belli della mia vita, Bergamo se lo meritava. E poi ripenso al nostro gruppo storico. Abbiamo passato tanti anni insieme, dall’inizio del ciclo, quando l’Atalanta non era ancora ciò che è adesso, non era conosciuta in tutto il mondo. Siamo stati insieme nei momenti belli e nei momenti difficili. Poi è arrivata quella vittoria. È stato qualcosa di speciale".

Sulla vittoria di Anfield - "Molto semplicemente: è stata la notte in cui abbiamo capito che potevamo fare tutto, che potevamo arrivare fino in fondo ad ogni competizione".

Sul gruppo di quella stagione - "Più giocavamo, più stavamo bene. La squadra l’anno scorso aveva tanta qualità anche in panchina: con così tante partite c’era davvero bisogno di tutti, quindi lo spazio aumentava. Nello spogliatoio c’erano meno giocatori delusi, perché dovevamo inseguire tanti obiettivi e serviva il contributo di ciascuno di noi, quindi la formazione cambiava inevitabilmente quasi ogni partita. Ognuno ha messo davvero il suo mattoncino".

Sul significato di quella vittoria - "Al fischio finale mi sono lasciato andare, mi sono sdraiato sull’erba e ho visto passare davanti a me tutti gli anni che abbiamo passato insieme. Chi se n’è andato, chi è rimasto, noi del gruppo storico che ci siamo sempre stati. Tanti sorrisi, tante lacrime di gioia. Le sconfitte, le vittorie, le finali perse, i momenti belli e quelli brutti. È stato qualcosa di speciale, che non so descrivere. Mi viene ancora la pelle d’oca se ripenso a quell’emozione. Ci siamo guardati negli occhi, noi che eravamo a quel tavolo in hotel dopo Roma: dopo tanto lavoro, avevamo coronato il nostro sogno. Finalmente ce l’avevamo fatta".

Qui l'intervista integrale.

Sezione: News / Data: Gio 22 maggio 2025 alle 11:01
Autore: Redazione
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