Gli anni passano e ciò che un tempo sembrava impossibile diventa reale, tangibile. La notte di Dublino, il Real Madrid a Bergamo in uno stadio completamente rinnovato, le vittorie ad Anfield. A certe emozioni, però, non ci si abitua mai. E la partita col Chelsea campione del mondo è di quelle destinate a rimanere nella storia dell'Atalanta, di quelle da mettere nell'album dei ricordi più belli. 

Ancora una volta, infatti, la piccola Dea si è dimostrata grande, enorme. E dopo la nebbia di Verona ha estratto dal cappello una prestazione maiuscola, togliendosi lo sfizio di battere un'altra big d'Europa. Regalandosi una notte che dieci anni fa sarebbe stato difficile anche solo pensare. E dentro la quale c'è un po' di tutto: l'entusiasmo di mister Palladino, la voglia di ripartire di Scamacca, al suo primo gol in Champions, ma anche il sacrificio, per certi versi inatteso, di Lookman e le solite certezze, quelle di una vecchia guardia rimasta al centro del progetto, lì per raccontare che se anche le cose cambiano, l'Atalanta può rimanere la stessa. Coraggiosa, sfrontata, emozionante. 

Sarà una stagione difficile, di passaggio, ma certe notti vanno soltanto godute, senza pensare a cosa potrà essere domani. Perché l'Atalanta se le è guadagnate sul campo. E la gente di Bergamo se le è meritate col suo amore incondizionato.

Sezione: Primo piano / Data: Mer 10 dicembre 2025 alle 09:39
Autore: Gianluca Pirovano
vedi letture
Print