Se non è ormai un caso, poco ci manca. Anche contro l’Inter (match terminato 1-0 per i nerazzurri di Milano, ndr) Nikola Krstovic è rimasto in panchina per tutti i 90 minuti. Raffaele Palladino ha provato sì a cambiare l’inerzia della gara inserendo altri profili offensivi, ma il montenegrino non è mai entrato nelle rotazioni, nemmeno nel finale. Una scelta che sembra assumere sempre più il peso di un segnale concreto, non di una semplice circostanza episodica.

I numeri, del resto, vanno nella stessa direzione. Con il tecnico campano è la quarta panchina integrale su nove partite totali; nelle altre cinque presenze, Krstovic ha accumulato poco più di 100 minuti complessivi, l’equivalente di una singola gara e qualche scampolo di recupero. Un minutaggio ridotto al minimo, all’osso, insufficiente per incidere, scalare le gerarchie o anche solo ritrovare continuità, con il risultato di restare ai margini del progetto tecnico.

E così il pensiero finisce inevitabilmente sul calciomercato. A gennaio bisognerà capire che strada prenderà l’Atalanta: tenerlo e provare a rilanciarlo, oppure ascoltare eventuali proposte, valutando anche soluzioni come uno scambio (molto vociferato quello con Andrea Pinamonti del Sassuolo) o un prestito per dargli minutaggio altrove. Sul tavolo, però, c’è sempre il prezzo pagato in estate: circa 30 milioni di euro. Un investimento che non si può ignorare.

Sezione: News / Data: Lun 29 dicembre 2025 alle 00:47
Autore: Redazione
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