Un percorso positivo e un finale burrascoso. Questa è stata l'esperienza di Ezequiel Schelotto con la maglia dell'Atalanta. Un'esperienza che il calciatore italo-argentino, oggi a Dubai, non ha però dimenticato. Lo ha confermato in una lunga intervista rilasciata in esclusiva a Tuttomercatoweb.

SUGLI ANNI ALLA DEA - "Ho vissuto due anni fantastici all'Atalanta. Stagioni bellissime dove sono stato convocato in Nazionale. Il primo anno è stato fantastico nonostante la situazione difficile con la penalizzazione di 6 punti e l'anno dopo con 2. Dimostravamo sempre il meglio in campo: gli avversari ci temevano quando venivano a Bergamo. Eravamo molto uniti in un contesto caloroso e passionale. Porterò sempre nel mio cuore gli anni all'Atalanta".

SUI PERCASSI - "Posso solo ringraziare la famiglia Percassi per l'opportunità. Sono persone importanti per il calcio italiano. Una delle poche famiglie che sa come gestire una società. Voglio bene sia ad Antonio che  al figlio Luca. Persone così sono uniche". 

SULL'ADDIO - "Ormai è il passato. Dispiace che si parli ancora di questo. E' stato un trasferimento normale, ma certe persone che non appartenevano al mondo del calcio hanno voluto darmi la colpa. Ho affrontato una situazione fuori dal campo abbastanza difficile dove si è constatato che non centravo nulla. L'anno scorso sono tornato alla gara contro il Parma all'ultima giornata e la gente mi chiedeva le foto e e mi ringraziava per quello che avevo fatto: ero abbastanza commosso per l'affetto di tutto il mondo Atalanta nei miei confronti. Tengo molto a loro così come ai bergamaschi". 

SU PALLADINO - "La forza di Palladino è stata la compattezza. Si è visto sia a Firenze che oggi all'Atalanta, si vede che lui porta questa energia positiva: bisogna essere uniti e remare tutti nella stessa direzione.  La squadra lo ascolta indipendentemente da chi gioca e si stanno vedendo i risultati". 

A questo link l'intervista completa.

Sezione: Primo piano / Data: Mer 24 dicembre 2025 alle 10:34
Autore: Redazione
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