La notizia che il Comune di Bergamo avrebbe intitolato un'area nei pressi del Gewiss Stadium al "22 maggio 2024", la data della storica notte di Dublino che ha consegnato l'Europa League all'Atalanta, era stata accolta con grande entusiasmo. Non soltanto perché rispondeva a una richiesta avanzata da alcuni tifosi nerazzurri, ma perché avrebbe celebrato un momento di gioia condivisa e di orgoglio per tutta la città. Ieri, però, quando la Giunta ha dato ufficialmente forma alla proposta, la sensazione più diffusa non è stata di giubilo, ma di amarezza. Una scelta di "compromesso" che ha deluso molti.

La decisione della Giunta, infatti, è stata di intitolare il piazzale dietro la Curva Sud (quello che costeggia via Lazzaretto, fino all’intersezione con viale Giulio Cesare) a Lodovico Goisis e non, come sperato, alla notte di Dublino. Quella è stata fatta "traslocare" un po' più in là, nello spazio verde situato tra largo dello Sport e viale Giulio Cesare, di fronte all’ingresso centrale della Tribuna Rinascimento. Lì sorgeranno i "Giardini 22 maggio 2024 - L’Atalanta vince l’Europa League", dove, però, la parola "giardini" va obbligatoriamente messa tra virgolette. Più che un'area verde si tratta, di fatto, di un'aiuola accanto ad un parcheggio. Un po' poco, insomma.

Non solo. Quello spazio per i tifosi atalantini ha già un significato, profondo e radicato. A pochi metri di distanza dai "giardini" perse la vita il 10 gennaio 1993 Celestino Colombi, morto di infarto dopo una carica della Polizia a margine di un'Atalanta-Roma. Da allora la tifoseria nerazzurra ricorda il suo nome e la campagna di disinformazione che fece seguito alla sua morte, esponendo l'ormai storico striscione "10-01-93: la morte è uguale per tutti". Quello è, quindi, uno spazio di memoria, di riflessione, non certo di festa. Sorge spontanea la domanda: era il caso?

Il 22 maggio 2024 è una data che merita di essere celebrata, che ha messo il nome di Bergamo sulla bocca di mezza Europa, e vale qualcosa di più di un'aiuola a lato della strada. L'intitolazione non era però un atto dovuto e se si riteneva non ci fossero gli spazi adeguati sarebbe bastato dirlo e attendere l'occasione giusta. O, in alternativa, non fare nulla. Insomma, cara Giunta, si poteva fare decisamente meglio di così.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 03 maggio 2025 alle 19:29
Autore: Gianluca Pirovano
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