Ci sono partite che valgono tre punti e poi ci sono partite che valgono una storia. Atalanta-Roma è una di quelle. Per la classifica, certo: perché vincere significherebbe blindare il terzo posto, tornare ufficialmente in Champions League e trasformare un’annata altalenante in un traguardo pesante. Ma c’è di più, molto di più. Perché in ballo c’è anche il futuro dell’Atalanta e soprattutto quello di Gian Piero Gasperini.

Nelle scorse settimane il tecnico ha sgombrato il campo da dubbi: il suo contratto, in scadenza nel 2026, non verrà rinnovato. Lo ha detto chiaro e tondo, senza giri di parole. Nessuna fuga, nessun addio imminente, ma anche nessuna firma sul prolungamento. Una scelta che lascia aperti mille scenari e che suona un po’ come un “vediamo come va a finire”. Ecco perché questa partita, quella con la Roma, ha un peso specifico enorme.

Gasperini lo sa bene: questa stagione è stata, in fondo, quella dei rimpianti. Perché l’Atalanta ha iniziato fortissimo, ha fatto sognare, è stata a lungo lì, tra le prime, persino in odore di scudetto. Ma poi qualcosa si è inceppato: il crollo nei primi mesi del 2025 tra una Supercoppa mai davvero giocata, l’uscita nei playoff di Champions contro il Bruges e i tanti punti buttati in casa contro le piccole. La squadra si è spenta proprio quando avrebbe dovuto fare il salto. E ora si ritrova a giocarsi tanto in una sera.

La Roma è l’avversario perfetto per un intreccio del genere. Perché è in corsa per lo stesso obiettivo, perché ha identità e orgoglio, e perché nelle ultime ore si è anche parlato - non troppo sottovoce - di un Gasperini nella lista dei papabili per la panchina giallorossa del futuro. Suggestioni? Forse. Ma intanto, la realtà dice che Gasp sarà al Gewiss a giocarsi una fetta importante del domani.

Una vittoria, come detto, riporterebbe l’Atalanta in Champions, metterebbe il terzo posto in cassaforte e darebbe alla società un motivo in più per alzare l’asticella. Perché con una rosa così, con una piazza matura e con i soldi della coppa più ricca, si può pensare davvero in grande. E magari, a quel punto, anche Gasperini potrebbe cambiare idea. Perché rinnovare sapendo che puoi lottare per lo scudetto è tutta un’altra storia.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 12 maggio 2025 alle 00:00
Autore: Nicholas Reitano
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