È iniziata ufficialmente la nuova era dell’Atalanta post-Gasperini. Un avvio simbolicamente forte, ma anche segnato dall’assenza del nuovo allenatore: Ivan Juric, atteso a Zingonia per il primo giorno di raduno, è infatti attualmente ricoverato all’ospedale Bolognini di Seriate per un’infezione all’epiglottide. In campo, al suo posto, il vice Matteo Paro.

Nel giorno in cui la Dea volta pagina dopo quasi un decennio con Gian Piero Gasperini, a parlare è una voce che pesa: quella di Glenn Stromberg, bandiera nerazzurra, che dalle colonne de L’Eco di Bergamo ha commentato così la scelta della società: “La scelta di Juric è comprensibile: l’Atalanta ha già dimostrato cosa può fare, è arrivata a certe altezze e ora può e deve rimanerci, continuando a cavalcare l’onda”.

L’ex capitano ha invitato l’ambiente a non dimenticare quanto costruito fin qui e a sostenere il nuovo corso: “La novità in panchina si può inquadrare in tanti modi, ma quello giusto è solo uno: bisogna ringraziare tutti e tenersi stretto quanto fatto da società, allenatore e squadra in questi anni. Comincia un nuovo periodo e tutti devono essere fiduciosi e dare una mano: la base è stata creata”.

Poi, un passaggio importante sulla fisiologica incertezza che accompagna ogni cambio epocale: “I dubbi vengono sempre in questi casi: va via un allenatore che ha ottenuto risultati e fatto guadagnare e ci si domanda se tutto sarà come prima. È normale che succeda: il dilemma è della piazza e anche all’esterno. Ma l’Atalanta che ha ottenuto certi risultati ha questa stessa società e questa rosa: in poche settimane non è che i dirigenti non sono più capaci e i giocatori diventano scarsi”.

Infine, Stromberg ha analizzato la scelta della società in chiave tecnica, sottolineando la continuità con il passato: “Credo che l’Atalanta avesse due strade: poteva scegliere un nome emergente in campo internazionale e puntare su un allenatore che conosce la Serie A. In questo caso Juric è una scelta comprensibile perché lui ha respirato per anni il calcio di Gasperini, prima da giocatore e poi da allenatore: la scelta è quella di non scombussolare tutto e prendere un tecnico che conosce questi metodi e sa come questi giocatori sono abituati a esprimersi”.

Sezione: Primo piano / Data: Mar 15 luglio 2025 alle 14:17
Autore: Redazione
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