La storia di Matteo Ruggeri con la maglia dell’Atalanta si chiude con emozione e orgoglio: dopo quattordici anni trascorsi tra il vivaio e la prima squadra, con oltre 100 presenze e un ruolo da protagonista nella vittoria dell’Europa League, il terzino classe 2002 saluta Bergamo per volare all’Atlético Madrid, pronto a misurarsi in Liga e in Champions con la maglia rojiblanca.
Crescita a Zingonia e affermazione in prima squadra
Originario di San Giovanni Bianco, Ruggeri entra nel vivaio atalantino a soli nove anni, respirando fin da bambino l’aria dei campi di Zingonia, dove costruisce le basi della sua carriera grazie a un lavoro costante e a una crescita tecnica che lo porta al debutto in Champions League contro il Liverpool nel 2020. Dopo una stagione di apprendistato in prestito alla Salernitana, dove contribuisce alla salvezza con la sua corsa e la sua personalità, Ruggeri torna a Bergamo, imponendosi con continuità.
Nella stagione 2023-2024 diventa titolare stabile sotto la gestione Gasperini, completando 38 presenze stagionali, vincendo l’Europa League e distinguendosi per spinta offensiva e disciplina difensiva, caratteristiche che hanno attirato le attenzioni dell’Atlético Madrid. Con Simeone troverà un ambiente competitivo e un calcio intenso che potrà valorizzare la sua capacità di presidiare la corsia sinistra con continuità, offrendo inserimenti e copertura.
Atalanta, la rifondazione passa dalla fascia sinistra
La partenza di Ruggeri segna un passaggio simbolico per l’Atalanta, che chiude un ciclo con Gasperini e apre una nuova fase sotto la guida di Ivan Jurić. L’ex tecnico del Torino e del Verona porterà con sé un’idea di calcio aggressiva, basata su verticalità e pressione, e sarà chiamato a mantenere l’Atalanta stabilmente nella zona europea, valorizzando la solidità costruita negli anni passati.
La fascia sinistra, lasciata libera da Ruggeri, diventa ora un punto strategico nella costruzione della nuova Atalanta. Il club potrebbe affidarsi a Mitchel Bakker, già in rosa, oppure cercare sul mercato un profilo giovane e fisico in linea con il gioco di Jurić. L’obiettivo sarà trovare un esterno capace di alternare fase offensiva e copertura, portando qualità nei cross e capacità di chiudere con ordine in fase difensiva, mantenendo quella spinta che ha reso Ruggeri uno degli esterni più interessanti della Serie A.
Le prospettive della nuova Atalanta di Jurić
L’Atalanta si affaccia al nuovo campionato con la consapevolezza di dover rinnovare senza snaturarsi. Jurić potrà contare su un gruppo giovane ma già abituato alle sfide europee, con la solidità di giocatori come Scalvini, Ederson e Pasalic (che ha appena rinnovato) e con la voglia di restare nella parte alta della classifica. L’obiettivo minimo sarà la qualificazione alle coppe, ma con un ambiente solido come quello di Bergamo e una struttura societaria che ha sempre lavorato con intelligenza, la Dea potrà puntare a sorprendere anche nella corsa per la Champions League.
Il gioco propositivo che Jurić proverà a costruire, fatto di intensità e verticalità, potrà diventare terreno fertile anche per chi segue con passione il calcio e desidera restare aggiornato sull’andamento delle quote delle partite per le scommesse in tempo reale, senza che questo tolga centralità alla bellezza del campo e al percorso sportivo della squadra.
Una doppia sfida competitiva, per club e giocatore
L’addio di Ruggeri all’Atalanta non è solo una cessione di mercato: è la chiusura di un ciclo, l’ennesima dimostrazione della capacità del club di formare e valorizzare talenti, trasformando le partenze in opportunità di crescita collettiva. Allo stesso tempo, per Ruggeri inizia una sfida affascinante in Spagna, dove potrà continuare a crescere in un contesto altamente competitivo.
Per l’Atalanta, la nuova stagione sarà una cartina al tornasole: la Dea si presenterà ancora una volta al via con ambizioni importanti, pronta a rinnovarsi senza smarrire la propria identità. Trovare l’erede di Ruggeri sarà uno dei compiti più delicati, ma anche la dimostrazione di come a Bergamo ogni partenza diventi il punto di partenza per una nuova storia.
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