In vista di Milan-Atalanta, in programma domenica sera a San Siro, abbiamo fatto due chiacchiere con Antonio Vitiello, firma del Corriere dello Sport e direttore di MilanNews.it. Un incrocio pesante per la corsa all’Europa, che arriva in un momento chiave della stagione e che porta con sé tanti temi… dal campo al mercato.
Antonio, domenica si gioca una sfida che molti considerano un vero crocevia nella corsa all’Europa. Secondo te, tra le due squadre, chi arriva con più pressione addosso?
"La posta in palio per l’Atalanta credo sia più alta rispetto al Milan, perché si gioca un posto in Champions League. Il Milan, anche in caso di vittoria, deve comunque vedere i risultati delle altre, quindi potrebbe rimanere nono oppure ottavo in classifica. Tra le due, penso sia l’Atalanta ad arrivare con più pressioni, nel senso che è la squadra che ha più da perdere da questa partita. La stagione del Milan, purtroppo, a livello di campionato è già compromessa".
Dopo la vittoria di Udine e il cambio di modulo, speculare a quello dell’Atalanta, ti aspetti un Milan più attendista, pronto a colpire in ripartenza, o una squadra che cercherà di imporre il proprio gioco?
"L’Atalanta, tolta la vittoria col Bologna - molto importante -, ha mostrato comunque delle difficoltà nell’ultimo periodo. Non è più l’Atalanta imbattibile di qualche mese fa. Il Milan, invece, a Udine ha dato segnali di ripresa, soprattutto grazie al cambio di modulo. Vedremo se Conceicao confermerà la difesa a tre. Resta comunque un impegno delicatissimo e difficilissimo per il Milan, perché contro l’Atalanta soffre spesso. E poi, in questo caso, un pareggio non servirebbe a nessuna delle due. Mi auguro che si giochi a viso aperto, che sia una partita divertente".
Guardando agli aspetti tattici, quale pensi sia il giocatore dell’Atalanta che Conceicao teme di più?
"Io penso che dell’Atalanta si debba temere sempre il collettivo, mai il singolo. È anche un po’ il mantra di Gasperini. In questi anni l’Atalanta ha vinto perché è stata una grande squadra. Certo, con ottimi singoli, però è il collettivo che ha sempre fatto la differenza. Poi è chiaro che ci sono giocatori molto bravi come Lookman ed Ederson, nomi molto ricercati sul mercato. Lo stesso Retegui sta facendo una grande annata, segna tanto. Un po’ in calo, invece, De Ketelaere, che non segna da un bel po’ e sta vivendo una seconda parte di stagione abbastanza deludente. L’Atalanta ha tanti singoli forti, ma ribadisco: il pericolo vero resta sempre il gruppo".
Chiudiamo con una domanda fuori dal campo: dove vedi il futuro di D’Amico? Resterà a Bergamo o potrebbe essere lui il prossimo direttore sportivo del Milan?
"Penso che l’obiettivo principale di Furlani per il ruolo di direttore sportivo sia Tony D’Amico. Anche per questo non ha ancora chiuso con Tare. Secondo me vuole fare un tentativo vero per D’Amico, che però ovviamente è impegnato con l’Atalanta almeno fino a fine stagione. È anche vero che è sotto contratto con l’Atalanta fino al 2027, quindi se il Milan lo vuole deve pagarlo e non sarà semplice. Furlani avrebbe potuto chiudere Tare in qualsiasi momento, perché è libero. Ci sono già stati due incontri, ma dopo quei colloqui ancora non è arrivata la fumata bianca. È evidente che si sta aspettando qualcuno. E quel qualcuno, secondo me, è proprio Tony D’Amico".
Autore: Nicholas Reitano / Twitter: @NicoReitano
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