Undici gol in 10 partite: una media appena superiore a una rete a incontro. È il dato che consegna alla settima giornata di Serie A un primato tutt’altro che invidiabile. Mai, da quando il campionato è composto da 20 squadre, si era registrato un numero così basso di gol in un turno. Il precedente record negativo, fermo a 13 reti complessive, risaliva alle stagioni 09/10, 17/18 e 21/22. Stavolta, però, si è riusciti a fare persino peggio.

Anche l’Atalanta di Ivan Juric, ricordiamo, ha contribuito a questo primato da horror, con lo 0-0 casalingo contro la Lazio di Maurizio Sarri alla New Balance Arena. Un pareggio che ha confermato il momento di scarsa brillantezza offensiva visto in più campi del campionato.

Il dato diventa ancora più evidente guardando nel dettaglio i risultati del weekend: soltanto due gare, Milan-Fiorentina e Cremonese-Udinese, si sono concluse con almeno un gol per parte. E solo a San Siro si è visto un match con tre reti segnate, un’eccezione in una giornata povera di emozioni. Ben quattro partite sono finite 0-0, segno di una Serie A sempre più bloccata e con pochi spunti offensivi.

A preoccupare è anche la scarsa presenza di marcatori italiani: sugli 11 gol totali, solo tre portano la loro firma - Riccardo Orsolini in Cagliari-Bologna, Filippo Terracciano e Nicolò Zaniolo nel pareggio allo Zini. Numeri che riaccendono inevitabilmente il dibattito sullo stato di salute del calcio italiano, dove si segna poco, si rischia meno e spesso si preferisce non perdere piuttosto che provare a vincere.

Sezione: News / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 00:41
Autore: Redazione
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