Una lettera d'addio commossa e dolorosa, come dolorosi sono stati gli infortuni che ne hanno condizionato la carriera. Mattia Caldara, difensore bergamasco e cresciuto nell'Atalanta, a 31 anni ha scelto di appendere gli scarpini al chiodo. Oggi si è raccontato in un'intervista a L'Eco di Bergamo, nella quale ha confessato uno dei suoi sogni in questa nuova fase di vita. 

"Voglio allenare, ma prima devo studiare ed essere pronto: ora non lo sono e io voglio essere sicuro di fare bene ciò che faccio, perché sono molto critico con me stesso, dunque l’estate prossima farò il patentino e vedremo se questa storia si evolverà - ha raccontato - Sto iniziando a dare una mano nella scuola calcio dell’Azzano, in cui gioca mio figlio Alessandro di cinque anni e in cui insegno la fase difensiva all’Under 14: i ragazzi mi ascoltano, è una soddisfazione. Lavorare nel vivaio a Zingonia è il mio sogno e ci spero tanto. Ma non ho fretta: prima voglio vedere se questa è la mia strada. Io sono atalantino da sempre: a proposito, sto per tornare allo stadio, in Coppa Italia contro il Genoa". 

Sulla scelta di ritirarsi, invece, ha aggiunto: "A fine agosto ho concepito l’idea che tutto stava per finire, tra settembre e ottobre è stata dura, ma ora sono sereno. È tutto un discorso di testa, in certi momenti non vedevo la luce: la mia carriera ha proposto tante cose belle ma ad un certo punto era diventata un peso. Nel Milan mi sono rotto tendine d’Achille e crociato, poi è stata la cartilagine della caviglia a costringermi a smettere, per un infortunio con lo Spezia". 

Sezione: News / Data: Ven 21 novembre 2025 alle 09:56
Autore: Redazione
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