Nel post-partita di Psg-Atalanta, chiusa con un netto 4-0 a favore dei parigini, il tecnico nerazzurro Ivan Juric, ai microfoni di Sky Sport, ha analizzato il match del Parco dei Principi e ha sottolineato gli spunti di crescita offerti da diversi nuovi innesti. Non sono mancate però parole che, tra le righe, suonano come una bocciatura nei confronti di Daniel Maldini.

Atteggiamento mancato o partita ingiocabile?
"No, di atteggiamento non posso rimproverare nulla. Dopo l’1-0 abbiamo reagito bene e fatto 20-25 minuti corretti. Ma la differenza di livello è stata enorme, direi abissale. Contro una squadra così era inevitabile soffrire".

Partire con una prima punta sarebbe stato più coraggioso?
"Non è questione di coraggio. Maldini doveva interpretare il ruolo come poi ha fatto Krstovic nella ripresa. L’idea tattica era la stessa, l’interpretazione non è stata ottimale ma la scelta non era sbagliata in sé".

Dove arriverà l'Atalanta quando rientreranno gli assenti?
"Sono quattro assenze pesantissime, il loro peso specifico è evidente. Nonostante questo, prendo diversi segnali positivi da questa gara: ho visto giovani come Kossounou, Bernasconi, Bellanova, Hien, Musah e Brescianini che possono crescere e competere a questo livello. Con i rientri degli infortunati torneremo più completi e competitivi".

Riutilizzerebbe la stessa tattica uomo contro uomo se dovesse riaffrontare il Psg?
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Sì, perché analizzando le loro partite abbiamo visto che le squadre che si chiudono subiscono pesantemente senza mai provarci. Chi invece li ha affrontati a viso aperto, come Strasburgo o Lens, ha creato problemi. Abbiamo scelto di rischiare, di andare a prenderli alti, consapevoli che significava anche esporsi. In un certo senso è stato “morire” ma in modo coerente con la nostra idea. E ribadisco: anche da una sconfitta così ho tratto diversi spunti utili".

Sezione: Primo piano / Data: Mer 17 settembre 2025 alle 23:29
Autore: Marco Novali
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