L'Atalanta inciampa sulla matricola Como: al Gewiss finisce 2-3

Odilon Kossounou

Tonfo dell'Atalanta che nel recupero della quinta giornata non disputata ieri per maltempo, cade sotto i colpi di un Como scatenato. Un passo falso decisamente inatteso per l’undici di Gasperini maturato al termine di una gara dominata per larghi tratti in avvio ma rimasta sempre in equilibrio. La squadra di Fabregas invece, dopo una partenza troppo timida, ha iniziato a macinare gioco, palleggiando con efficacia e disinvoltura dalla metà della prima frazione e collezionando almeno un paio di buone opportunità ancora prima del riposo. Nella ripresa, complice una Dea un po’ sulle gambe, ha calato un tris micidiale nel giro di dodici minuti grazie alle marcature di Strefezza, Paz e Fadera. Una mazzata tremenda alla quale, nonostante un attacco completamente ridisegnato, la Dea non è riuscita a rispondere. 

Atalanta-Como 2-3, la cronaca del match

Nonostante un Gewiss Stadium non pienissimo, atmosfera comunque elettrizzante in avvio. Confermate le formazioni della vigilia: Gasperini lancia dal primo minuto Kossounou, anche per far rifiatare Hien, e conferma il tandem Retegui - De Ketelaere in avanti. Fabregas disegna il Como con un prudente 4-5-1 schierando il solo Patrick Cutrone come unico terminale offensivo. Al 3’ Bellanova, liberato da una bella sponda di De Ketelaere, scappa a Moreno sulla destra, crossa al centro per Retegui ma Van Der Brempt salva tutto e in spaccata mette in angolo. La Dea insiste e, dopo un traversone impreciso di Zappacosta, sfiora il vantaggio all’8’: palla di De Ketelaere a centro area per Retegui, girata di prima intenzione intercettata d’istinto da Audero che smanaccia in corner. Il Como fatica ad alzare il proprio baricentro e a costruire gioco, complice soprattutto la pressione forsennata dei nerazzurri che schiacciano gli avversari nello loro trequarti campo.

La gara si sblocca al 18’ con l’Atalanta che passa meritatamente in vantaggio: sugli sviluppi di un angolo dalla destra di Bellanova allontanato di testa da Perrone, la sfera giunge al limite sui piedi di Zappacosta che, senza pensarci due volte, scaraventa in rete alla destra di Audero. La risposta del Como non si fa attendere: è il 20’, infatti, quando Fadera smarca centralmente Cutrone: siluro dal limite e gran parata di Carnesecchi che devia sopra la traversa. Poco prima della mezzora, lariani ancora pericolosi: rasoiata di Sergi Roberto dalla distanza ma Carnesecchi è attento e neutralizza. Nel finale la Dea tira un po’ il fiato e per poco il Como non ne approfitta: Cutrone, prima splendidamente servito da Sergi Roberto e poi protagonista di un’iniziativa personale, però, sciupa due ottime occasioni. Prima del tè caldo da segnalare un tentativo di Strefezza fuori misura.

Nella ripresa al primo affondo il Como ristabilisce gli equilibri: Strefezza liberato da Sergi Roberto all’altezza del vertice destro dell’area conclude con un diagonale a mezza altezza imparabile per Carnesecchi. La doccia fredda per i bergamaschi si materializza al 54’: conclusione dal limite di Paz e deviazione fortuita di Kolasinac che prende in controtempo Carnesecchi e finisce in rete. Uno due tremendo quello subito dalla Dea che prova a scuotersi con gli ingressi di Lookman per Retegui e Cuadrado per Zappacosta al 56’. Niente da fare, però, perché al 58’ Fadera pescato in verticale si fa beffa di De Roon siglando l’1 a 3 in diagonale.

Gasperini non ci sta e manda in campo Samardzic per De Ketelaere ridisegnando così l’attacco. Al 63’ gran botta dalla distanza di Kossounou che Audero salva provvidenzialmente in due tempi. L’Atalanta si sbilancia per rientrare in partita ma senza la lucidità necessaria per impensierire un Como molto più ordinato e compatto di quello visto in avvio di partita. Al 73’ tentativo di Cuadrado che l’estremo lariano, però, controlla senza affanni. Nel finale la Dea non sfonda ed anzi è il Como, a sfiorare addirittura il poker prima con Paz e poi con Strefezza ma Carnesecchi, di gran lunga il migliore tra i suoi, si oppone in entrambe le circostanze. L’ultimo sussulto è di Vlahovic steso in area di rigore da Dossena all’ultimo minuto di recupero: dal dischetto Lookman accorcia rendendo meno amaro il passivo.

Credits photo: atalanta.it