di Nicholas Reitano 8 Ago 2024 20:54
Durante i festeggiamenti per il trionfo in Europa League, la sua mano sul cuore, un gesto simbolico (al coro "Resta a Bergamo"), aveva fatto sognare un’intera città. Sembrava il segno di un legame indissolubile, la promessa non detta di un futuro insieme. E invece, eccoci qua, a parlare di un olandese che ha voltato le spalle a Bergamo, tradendo quella fiducia con la leggerezza di chi forse non ha mai davvero capito cosa significa indossare la maglia neroblù.
Sì, perché come ha raccontato Gian Piero Gasperini nell'intervista a L'Eco di Bergamo, Koopmeiners vuole andare alla Juventus e non vuole più allenarsi con l'Atalanta. Un comportamento che definire inaccettabile è poco. I tifosi sono furiosi, e giustamente. Perché quando metti quella mano sul cuore, stai giurando fedeltà a una città, a una squadra, a una famiglia. E ora cosa rimane di quella promessa? Nulla, solo capricci da bambino viziato.
La verità è che Koopmeiners ha dimostrato di non essere all'altezza di Bergamo, né come calciatore né come uomo. Bergamo è una città che sa riconoscere e apprezzare chi si impegna, chi lotta, chi suda per la maglia. Ma sa anche come voltare le spalle a chi tradisce. Il centrocampista olandese si è rivelato per quello che è: un mercenario del calcio moderno, uno di quelli che cambiano casacca al primo bagliore di una nuova opportunità, senza mai fermarsi a pensare a ciò che lasciano dietro.
Koopmeiners vuole la Juventus? Che se ne vada pure. Ormai il danno è fatto. Ma sappia che a Bergamo non lo rimpiangerà nessuno. L'Atalanta continuerà a lottare, come ha sempre fatto, senza bisogno di chi si crede indispensabile. La maglia viene prima di tutto e tutti.
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