In campo o fuori, l'Atalanta non si ferma mai. La Gazzetta dello Sport di oggi ha dato notizia di un riassetto azionario che ha riguardato La Dea H, cioè la holding di riferimento del mondo Atalanta. La maggioranza de La Dea H dal febbraio 2022 è detenuta dal gruppo di investitori statunitensi guidati da Stephen Pagliuca, la cui presenza si è ulteriormente rafforzata. 

I cambiamenti all'interno dell'Atalanta 

Sempre secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, il riassetto azionario che ha coinvolto La Dea H ha portato a una variazione delle percentuali all'interno della holding. Al contrario della spartizione iniziale, che vedeva gli investitori Usa al 55% e la famiglia Percassi al 45%, oggi la situazione è mutata: adesso gli americani detengono il 62% dell’Atalanta e la famiglia Percassi il 38%. Nel CdA è entrato David Justin O’Connor, managing partner e co-fondatore di Arctos Partners. Si tratta di un fondo che gestisce un patrimonio di 7 miliardi di dollari nell’industria sportiva ed è, tra le altre cose, socio di minoranza del PSG

Questo non cambia, però, la centralità della famiglia Percassi, che è ancora il singolo azionista principale e ha partecipato direttamente all'aumento di capitale. 

Aumento di capitale e investimenti a Zingonia 

I soci di La Dea H hanno, infatti, deliberato una ricapitalizzazione di 72 milioni, di cui 67 provengono dai soci a stelle e strisce e 5 dai Percassi. Un ulteriore passo avanti per la società e risorse finanziarie importanti per gli investimenti futuri. In primis, il centro sportivo di Zingonia, per il quale è già pianificato un investimento di circa 20 milioni. Fondi che serviranno per l'acquisizione di alcuni terreni adiacenti alla struttura e i lavori che porteranno, tra le altre cose, alla realizzazione di un nuovo campo a undici. Negli obiettivi della società, come riportato nella relazione del bilancio al 30 giugno 2024, c'è che il Centro Bortolotti diventi "sempre più funzionale e capace di rispondere alle esigenze delle squadre che quotidianamente vi si allenano".

Crediti foto: Atalanta.it